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Troppe donne in una

Spettacolo tragicomico per attrice sola in scena

Di e con Giorgia Goldini
In collaborazione con LeSillabe
Luci Agostino Nardella
Spettacolo nato al Teatro della Caduta

 

Gli uomini dicono 7.000 parole al giorno. Le donne 20.000.E se in una donna sola ce ne fossero sei? Troppe. E se avessero un palcoscenico a disposizione per parlare di loro? Aiuto. Giorgia Goldini in un’ ora di spettacolo é sei donne diverse, una dopo l’ altra. Ognuna con il suo campionario di ansie imbarazzanti, insicurezze spavalde, assurdità normali. Ognuna il suo modo di legarsi i capelli, sbagliare i tempi verbali, sopravvivere a se stessa (e alle rughe). Troppo ansiosa, troppo permalosa, troppo fragile, troppo enfatica, troppo sfacciata, troppo bella. Troppi tic, troppi medicinali, troppi anelli, troppo scotch. “Oddio ma cosa fa con lo scotch?” E poi.. fine. Troppe. Peccato che non ce ne sia ancora una.

 

“La realizzazione scenica è estremamente divertente, colma di idee registiche di grande interesse, tutte pensate con grande intelligenza. Giorgia Goldini dimostra di avere grandi capacità e piena consapevolezza dei propri strumenti. Sempre brillante, mai sottotono, i suoi sketch sono sempre taglienti e dotati di grande forza umoristica e dissacratoria. Uno spettacolo sorprendente, e particolare”. 
-Luca Atzori / Torino Teatro

Lo spettacolo ha debuttato nel 2005 al Teatro della Caduta

E’ stato presentato:

Circolo dei Lettori di Torino
Rassegna “Valenza Alchemica” – Teatro Regionale Alessandrino
Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino
Bellarte TEDACÀ. Torino
Rassegna di teatro comico “Potpourrì” Torino
NAVIGANTI, rassegna di teatro, musica, cinema e arte varia a cura di ART.O’
Vanchiglia by Night
Rassegna “Eclettica”. Pinerolo
Rassegna “La salute in comune” – Giardini Reali di Torino
Rassegna “Sillabe d’Acqua”. Terrazza sul Po, Torino
Rassegna “Teatro in cantina”. Torino
Rassegna “Tre atti vandalici”. H Zone in collaborazione con Collisioni. Alba

Ha vinto il primo premio alla Rassegna “ARCH’INCONTRA idee in movimento” di Ottobi (2006)

 

Foto: Caterina Pecoraro