Scroll to top
© 2021, theme by ActingOut creative agency.
Share

Fatture elettroniche

Prima, tu devi mandare un preventivo, firmare un contratto e reperire una serie di altri documenti, tra cui dei codici che non hai mai avuto, ma devi trovarli e mandare tutto subito.
No domani è tardi, devi farlo immediatamente. Adesso proprio. Va fatto così, ci dispiace ma le tempistiche sono queste.
Ce la fai.
Mandi tutto.
Fai il lavoro.
Poi, quelli per cui hai fatto il lavoro ti fanno sapere come procedere per il pagamento, ma questo succede poi.
Se tu mandi una mail per avere informazioni sulle tempistiche del pagamento non ti rispondono.
Se chiami, solitamente non ti rispondono oppure ti dicono che la mail non è mai arrivata e allora per favore, la può rimandare?
Ma le dico subito che al momento la persona che si occupa di queste cose, non c’è.
Di queste cose. Vabbè.
Allora tu rimandi la mail.
Dopo 6-10 giorni ti rispondono: può mandare la fattura.
Ma non ti mandano i dati per compilarla.
Allora tu li chiedi via mail.
Dopo tre giorni te li mandano.
Quindi, chiamando in soccorso alcuni Santi e offendendo altri personaggi del calendario, compili la fattura elettronica. Inizialmente sembra tutto ok, ma tu non devi fare l’errore di rilassarti perché non è tutto ok. Devi arrivare alla fine, perché nel riepilogo, il sistema di fatturazione elettronico, ovviamente, riscontra delle anomalie che tu non riesci a risolvere.
Quindi chiami il tuo commercialista che ti risponde subito, dandoti indicazioni su cose per lui ovvie, che tu non capisci, ma fai finta di capire. Anche perché sono cose che tu gli avevi già chiesto e nemmeno l’altra volta le avevi capite.  Provi a fare delle domande su argomenti che sai di sapere, giusto per dare tu le risposte e fare capire a lui che qualcosa l’hai capita. Ma alla fine viene pure fuori che il modo in cui calcoli le % è sbagliato. E quindi fondamentalmente in tutte le fatture della tua vita hai sempre messo delle cifre sbagliate. Parliamo di pochi euro, ma comunque cifre sbagliate. Ti si appanna la mente e le gocce di sudore che ti scendono dalla fronte entrandoti negli occhi ti rendono praticamente cieco e ti fai guidare passo passo da questo dottore commercialista, e ti senti come in quei film dove devi disattivare la bomba e non ne sai un cazzo, ma sei al telefono con un artificiere che ti indica l’ordine e il colore dei fili da tagliare. Ma tu sei cieco.
Il commercialista però lo sa che tu non sei per niente cieco, e ha quel tono di voce, tipico  di chi sta alzando continuamente gli occhi al cielo. Comunque mezz’ora dopo, senza nemmeno sapere bene come sia possibile, pare che la fattura sia a posto.
Ma non la trasmetti. Non la rendi definitiva. Perché se lo fai e poi non va bene, devi fare tutta quella proceduta per annullarla. Procedura che il commercialista ti ha già spiegato come fare, quella volta che hai pianto per telefono, perché proprio non riuscivi e infatti eri andato nel suo ufficio davanti a lui per imparare a farlo, ma che alla fine comunque poi aveva fatto lui.
Insomma, fai la bozza solo.
Quindi mandi un pdf della bozza, via mail, chiedendo se, per cortesia, possono verificare che tutto sia giusto. Dopo tre giorni ti rispondono che no, non è tutto giusto, che quel dato va modificato, ma non ti dicono come modificarlo. E non ti dicono che in base a quello che scegli dal un menù a tendina l’aliquota cambia. Allora li chiami ma non risponde nessuno. Quindi mandi una mail per avere spiegazioni. Dopo due giorni ti rispondono.
Allora tu modifichi, fai un’altro pdf che mandi e aspetti una conferma che, ovviamente, non arriva.
Pertanto richiami, ma senza troppa convinzione perché sai già che non risponderanno. E infatti non rispondono.
Allora scrivi un’altra mail dove fai presente che non ti stanno rispondendo e allora per favore, per cortesia se potessero rispondere.
Ma non è che gli fai pesare il fatto che la stanno gestendo in una maniera proprio stronza e che se *****************  insomma  ***** . Ma chiedevi le tempistiche ********** ******* **** *. Io sarò anche una rin********** però *****.  M* *** ***** ******* ****** ** ******a.
Quest’ultima parte la pensi e basta.
Probabilmente anche grazie alla forza delle determinazione insista nei tuoi pensieri, il giorno dopo ti rispondono che si, va bene, ce la mandi pure.
Ma leggendo quel – si va bene, ce la mandi pure-  ti sembra di percepire che stanno usando un tono che, anche senza particolare punteggiatura e senza intonazione poiché scritto, si capisce che sono infastiditi, come se ti stessero facendo un favore e tu stessi approfittando della loro gentilezza.
Quasi sicuramente ti sbagli, è una tua impressione. Non ci devi pensare. Ti scrolli di dosso questo fastidio, trasmetti la fattura e aspetti che il sistema ti dica che l’invio è andato a buon fine. Aspetti.
È andato a buon fine.
Ora, quelli per cui hai fatto il lavoro, devono solo accettare la fattura.
Ma chissà come mai non lo fanno.
E non si capisce bene perché, ma tu ti senti in qualche modo in torto, nel profondo di te ti senti fuori luogo con tutte le tue mail e le tue domande. E ti chiedi se non sia effettivamente fuori luogo questa tua pretesa di voler essere pagato. Forse sei stato troppo insistente. Ti senti quasi che quei soldi non te li meriti. Che alla fine, forse, non hai nemmeno lavorato così bene. Insomma, ti viene l’ansia, la sindrome dell’impostore, i sensi di colpa, l’inadeguatezza. Sei pieno di dubbi e paranoie. Ti vergogni. Diciamolo: ti vergogni.
E allora non scrivi più e non chiami più. Quasi speri che tutta la cosa cada nel nulla.
Ci pensi e ripensi, ti analizzi. Ti metti in discussione. Ma in fondo, queste attese sono preziose, perché  ti danno la possibilità di avere il tempo di fare un profondo lavoro su di te, come persona, come professionista.
Prima che la fattura venga accettata tu hai tutto il tempo di fare una grande crescita personale. Se ci pensi bene tu provi, in fondo, gratitudine per queste persone che ti stanno dando la possibilità di fare questa rivoluzione interiore. Ti rendi conto del fatto che sei fortunato e questo ti fa pesare meno il fatto che nessuno ti stia facendo sapere niente.

E poi, finalmente la notifica che la fattura è stata accettata.
Adesso devono solo emettere il bonifico.
Solo quello. Solo.

Aspetti.

Le persone religiose dovrebbero mettere in conto che i tempi di attesa possono essere  proporzionali a quelli di offesa dei Santi coinvolti durante la compilazione della fattura.
Le persone non religiose devono mettere in conto i tempi di attesa.

E poi
un giorno,
all’improvviso,
inaspettato,
il bonifico.

Guardi i soldi sul conto e subito pensi al giorno in cui aprirai la busta che conterrà la cartella esattoriale da novecentomila euro per via degli errori commessi con le % in tutte le fatture che hai emesso nella tua vita.

Post a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *