Scroll to top
© 2021, theme by ActingOut creative agency.
Share

Mia nonna

Mia nonna, è la classica nonna del sud, della scuola del mangia figlia mangia.  Da bambina a merenda insieme al panino “cu sucu” mi dava da bere “n’aranciata”. Che era in realtà vitamine effervescenti gusto arancia, per essere sicura che io non avessi nessuna carenza. Ma la domanda che mi ha fatto più spesso nella vita, non è hai mangiato?  Bensì: Ma tu ti pettini?

Che è una domanda che ovviamente non domanda niente, perché quando me la fa vuole evidenziare che è chiaro che secondo lei non mi pettino.

Nella sua vita passata probabilmente mia nonna era una pettinatrice di regine e si ritrova, suo malgrado, in questa vita con degli standard altissimi e dei parametri con i quali deve fare i conti mentre guarda noi povere ragazze con sti capelli che, non l’ha mai detto, ma si vede che mentre ci guarda pensa che siano capelli dimmerda.

Una volta dovevo accompagnarla in un certo ufficio, il giorno prima ci siamo accordate sull’orario e al termine della telefonata invece di dirmi chessò.. ciao grazie – ha concluso con: però domani pettinati.

E l’indomani invece di dirmi buongiorno, appena mi ha vista mi ha detto: ti pettino io. Ma del suo lavoro come pettinatrice di regine probabilmente le sono rimasti solo i parametri elevati, perché in quanto a delicatezza nella mani non è esattamente il top.

È anche vero che l’artrite alle mani, forse, non aiuta.  Beh, che comunque alla sua età, ci sta. E per avere l’età che ha, a parte qualche piccolo acciacco come asma, pressione alta, allergie, artrosi, e nonostante abbia tolto un rene e due alluci valghi, nonostante infarto, operato cataratte, cristallini e nonostante abbia due protesi all’anca di cui una rotta, sta bene.

Una cosa un po’ grave è l’osteoporosi, meglio toccarla piano perché ha un corpo croccante, io ho sempre paura che possa cadere e spargere in giro la granella e l’amarena.
(… dai ) 

Comunque la nonna è la nonna, a me piace quando passa lascia il suo odore che è un misto tra rosa, melanzane fritte e voltaren emugel.

Io pensavo che vista l’età non capisse più tanto, ma ho scoperto che capisce benissimo, ma il problema è che non sente perché non si mette gli apparecchi acustici. Ce li ha ma non li usa. Ho scoperto che li portava quella famosa volta in cui l’ho accompagnata in quell’ufficio. Li portava, ma in borsa, infatti aspettavamo il nostro turno e a un certo punto sento un bipp dalla borsa.

G: Mhhhh! Che è?
N: La pila!
G: Che pila? Che pila?
Dell’apparecchio mi dice

G: Che apparecchio?
G: Che apparecchio?
E indica l’orecchio.


G: E ora?…
Oraa?
Mi dice le 4.


G: No, dico e ora per la pila?  La pila…!! Ma non te li metti?  Non li metti?
Ma COME FAI PER LA PILA  LA PI..
NIENTE. TE LO DICO DOPO. DOPO.

G: Quindi ora non ci senti?
No. Dice lei.

G: Ah non ci senti. Non ci senti o non capisci?
E lei dice: le 4 t’ho detto.
Perfetto.

Arriva il nostro turno.

La signorina allo sportello, che si capisce subito che è  campionessa olimpica di gentilezza, chiede perché la nonna non avesse ancora il suo codice personale che avrebbe semplicemente potuto trovare trovare on line, sul sito, nella sezione dedicata agli anziani, nella quale poteva accedere usando come username il fiscascita  (pare essere il codice fiscale seguito dalla data di nascita).

La password segreta invece avrebbe dovuto essere già arrivata, metà via posta, metà via mail e metà via fax. Chieda a sua nonna se però lei ci ha chiamati per attivare il servizio, come era indicato nella prima lettera che le abbiamo mandato dopo averne fatto richiesta sul portale.   Chieda! …

G: Nonna nella.. la prima lettera… il tuo codice.. allora
Le devo chiedere TUTTE queste cose? .. ok A che ora chiudete?

Faccia della signorina, che è dotata di grande ironia. E non capisce l’ironia.


Vabbè.
G: La prima lettera
E la nonna mi dice A.
No nonna.
N: ..
G: Si è giusta, ma non intendevo..
ALLORA: nonna, la prima lettera che ti hanno mandato..
Ti hanno mandato; nonna. Ti hanno mandato
No, non dove, ma cosa.
N: Cosa?
E la signorina ripeteva SIGNORA IL PORTALE! IL PORTALE! -urlando.

E mia nonna chiede: Ma lo stargate?
Perché mia nonna non capisce nemmeno bene l’italiano ma a volte parla inglese. Non so come sia possibile ma è così, forse nella vita passata la regina per cui lavorava era Elisabetta I.

Chieda alla nonna se ha almeno scaricato il dossier dal suo profilo utente.
Dopo circa 40 minuti, un po’ urlando, un po con il linguaggio dei segni un po’ in inglese, sono riuscita comunque a non far capire un cazzo a mia nonna.  Ma fortunatamente la signorina, strabordante di pazienza e gentilezza, ci ha aiutate consegnandoci dei moduli da compilare, e una volta riempiti avremmo potuto fare la pratica, che -in realtà- si poteva fare anche direttamente dallo sportello, bastava chiederlo.
Bastava chiederlo.

Ma comunque, mi dice, in ogni caso serve la mail. Di mia nonna?
Si, la mail. Serve la mail.
Ah certo, magari l’ha fatta dal sua salvavita Beghelli.
Glie lo chiedo.
Nonna ma tu hai una mail?
No meal, nonna. Mail.

MAIL. HAI UNA MAIL?
La signorina chiede
CHIEDE
LA SIGNORINA CHIEDE SE

LA SIGNORINA CHIEDE SE LA PUOI PETTINARE

E mia nonna risponde yes of course, e aggiunge signorina però prima scriva: lamaildellanonna@gmail.com.

E mi dice: Giorgia, Maria, gioia mia Giò,  siediti che sei nervosa oggi, qui faccio io.

Post a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *